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Correlazioni in Medicina



Prevenzione della fibrillazione atriale parossistica


La fibrillazione atriale parossistica ( FAP) è un disturbo del ritmo cardiaco di tipo episodico.
La decisione di instaurare un trattamento farmacologico dipende dalla frequenza di questi episodi e dal loro grado di sintomatologia.
In taluni casi , quando gli episodi sono rari e non particolarmente disturbanti, può essere evitata la terapia farmacologica.

L’impiego dei farmaci antiaritmici non è scevro da effetti collaterali, pertanto il loro impiego deve essere attentamente valutato dal medico. In alcuni casi infatti i farmaci antiaritmici possono trasformare la fibrillazione atriale in flutter 1: 1 con alta conduzione ventricolare.

Inoltre i farmaci antiaritmici non sono in grado di abolire gli episodi aritmici, ma solo di distanziarli nel tempo.

Negli USA è in corso uno studio clinico, denominato AFFIRM, per valutare l’efficacia e la sicurezza dei farmaci antiaritmici nella prevenzione degli episodi di fibrillazione atriale.
Dai dati di questo studio verranno utili indicazioni terapeutiche.

L’Amiodarone è il farmaco antiaritmico più efficace nella prevenzione degli episodi di fibrillazione atriale parossistica.

Nel Canadian Trial of Atrial Fibrillation ( Roy D et al, N Engl J Med 2000; 342: 913-920) l’Amiodarone si è dimostrato più efficace del Propafenone e del Sotalolo.
Dopo 16 mesi di trattamento l’efficacia dell’Amiodarone era del 65% contro il 37% del Propafenone e del Sotalolo.
A causa degli effetti indesiderati il 18% dei pazienti in trattamento con Amiodarone ha dovuto sospendere la terapia, contro l’11% di Propafenone e di Sotalolo.

L’Amiodarone trova indicazione primaria nei pazienti con ripetuti episodi aritmici non responder ad altra terapia e sintomatici , o nei pazienti con insufficienza cardiaca e/o cardiopatia ischemica.

In alternativa all’Amiodarone possono essere impiegati i farmaci antiaritmici di classe IC, Flecainide e Propafenone.

Nello studio FAPI S ( Chimienti M et al, Eur Heart J 1995; 16: 1943-1951) la Flecainide ( 200 mg/die fino a 300 mg/die) è stata confrontata con il Propafenone ( 450 mg/die fino a 900 mg/die) nella prevenzione degli episodi di FAP.
Hanno partecipato allo studio 200 pazienti con fibrillazione atriale parossistica e senza storia di cardiopatia.
A 12 mesi l’efficacia della Flecainide è stata del 77%, contro il 75% del Propafenone. Dodici pazienti sotto trattamento con Flecainide hanno presentato effetti collaterali a livello cardiaco, contro i 7 del Propafenone. Dopo trattamento con Propafenone si è presentato un caso di tachicardia ventricolare, mentre si sono avuti 2 casi di fibrillazione atriale con rapida frequenza ventricolare ed edema polmonare con Flecainide.

Le alte percentuali di efficacia dei farmaci antiaritmici di classe IC viste nello studio FAPIS non sono state confermate da altri studi clinici, che indicano percentuali di efficacia per i due antiaritmici a 12 mesi attorno al 40%.

L’efficacia del Propafenone è condizionata anche dal grado di metabolizzazione del farmaco attraverso il citocromo P450 a livello epatico. Nei grandi metabolizzatori l’efficacia antiaritmica del Propafenone si riduce notevolmente.

Nella prevenzione degli episodi di FAP può essere utilizzato il Sotalolo , un farmaco antiaritmico di classe III e dotato di attività beta-bloccante. Il Sotalolo è risultato meglio tollerato della Chinidina.
Per la sua capacità a prolungare l’intervallo QT, il farmaco può dar origine a torsioni di punta, soprattutto nelle donne.


Xagena2001

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